Oltre a soddisfare le esigenze di cassa delle imprese e ad aiutarle nell’operatività della parte finance, liberandole dalla gestione dell’incasso, uno strumento come il factoring pro-soluto aiuta a migliorarne la posizione finanziaria netta e quindi il rating bancario ovvero il parametro che rappresenterà il loro biglietto da visita non solo verso le banche e le assicurazioni, ma anche verso potenziali investitori, clienti e partner. 

  

Posizione finanziaria netta: cos’è e perché è importante 

Quando si rende necessario valutare la solvibilità di unimpresa e la riduzione dei crediti commerciali, che porta poi a un conseguente alleggerimento del bilancio, un parametro particolarmente importante è proprio quello della posizione finanziaria netta (PFN). Quando migliora, un’azienda risulta avere una maggiore capacità di accesso al credito, ciò significa che è più probabile che le venga erogato a condizioni più convenienti. 

 

Al momento dell’analisi di bilancio se si desidera stabilire le condizioni in cui versa un’impresa, con un particolare riferimento al suo grado di liquidità, si calcola la PFN come la differenza tra tutti i crediti finanziari vantati e tutti i debiti finanziari. 

Quando si ottiene un numero positivo, significa che l’impresa vanta una disponibilità economica pari al saldo ottenuto e quindi, di conseguenza, che i crediti finanziari e le disponibilità liquide a breve termine sono maggiori delle passività finanziarie a breve, medio e lungo termine. Una posizione finanziaria netta negativa mette invece in luce uno stato di indebitamento finanziario della società che comporta un’esposizione netta nei confronti di finanziatori terzi, pari al valore ricavato. 

 

Esistono diversi strumenti e strategie a disposizione delle aziende che desiderano avere un buon rating bancario e, nello specifico, una posizione finanziaria netta positiva che allontana il pericolo di una crisi di liquidità imminente. Tra i più agili ed efficaci c’è il factoring.   

 

Come il factoring influisce sulla posizione finanziaria netta 

Il factoring in sé non è innovativo, esiste da diverso tempo, ma il mondo della finanza è uno dei primi a essere stato investito dallonda della trasformazione digitale e anche gli strumenti tradizionali hanno subito unevoluzione positiva diventando più semplici, più veloci e più sicuri. 

Nel caso del factoring digitale si ha un’impresa (cedente) che decide di cedere le fatture commerciali dei propri clienti (ceduti), attraverso una piattaforma online specializzata a uno o più investitore terzi (cessionari) che anticipano il saldo al netto della sua remunerazione. 

 

Factoring pro solvendo e pro soluto 

Si sono sviluppati sul mercato due modalità di procedere con il factoring, pro solvendo e pro solutoma solo quest’ultima permette all’azienda di migliorare la propria posizione finanziaria netta.  

Solo con il factoring pro soluto, infatti, il cessionario a cui viene ceduto il credito si accolla anche il rischio di insolvenza del cliente, senza poter esercitare il regresso verso il cedente.  

Nellaltro caso, pro solvendo, il cedente resta ancora responsabile del mancato pagamento del saldo totale da parte del suo cliente nei confronti del cessionario e la PFN non presenta alcun miglioramento proprio come quando si chiede l’anticipo fatture a un istituto finanziario. La differenza può non apparire subito evidente, ma dando un’occhiata ai meccanismi interni di un bilancio aziendale la si può mettere in evidenza. 

Quando un’azienda cede un credito tramite una piattaforma di factoring si vede ridurre i propri crediti commerciali e allo stesso tempo registra un contestuale aumento delle proprie disponibilità liquide, senza che nulla avvenga dal punto di vista del debito passivo. Andando a riprendere la definizione di posizione finanziaria netta, si nota subito che in questo caso non può che migliorare e il rating bancario di conseguenza. 

 

Alternative tradizionali

Affidandosi a una soluzione diversa dal factoring come potrebbe essere quella offerta dal tradizionale mondo bancario, il meccanismo non è lo stesso e si arriva a un risultato differente. Chiedendo a una banca di anticipare un credito, la voce del bilancio relativa ai crediti verso i clienti non cambia ma c’è un incremento della liquidità disponibile a fronte di un aumento del debito finanziario. Si ha un effetto di contrappeso per cui la PFN rimane invariata. Se tuttavia, come spesso accade, la liquidità ottenuta viene utilizzata ad esempio per pagare stipendi e fornitori, si arriva ad avere una posizione finanziaria netta, e quindi un rating, peggiore di quello calcolato prima della cessione del proprio credito. 

 

Altri vantaggi del factoring 

Guardando al bilancio di unimpresa, si possono notare alcuni altri vantaggi legati al factoring come, ad esempio, una riduzione del capitale circolante. Questo effetto è importante da registrare perché viene inteso come un segnale di efficienza nella gestione del cash flow e porta quindi valore all’azienda nel momento della sua valutazione da parte di un soggetto terzo ai cui occhi essa apparirà “in salute”. 

Quando si decide di cedere i propri crediti tramite il factoring pro soluto, pochi mesi prima della chiusura del bilancio, ciò può comportare anche un miglioramento del ROI e quindi anche del rating. L’effetto sarà limitato su un bilancio annuale, ma sarà comunque positivo.  

Legato alla PFN c’è poi un altro beneficio riguardante il factoring che è quello del rispetto dei covenants. Un miglioramento della posizione finanziaria netta e del cash flow aiutano infatti a mantenere le linee di finanziamento acquisite, che si tratti di istituti bancari o di investitori. 



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