Una fattura pagata tardi alimenta un circolo vizioso nocivo per l’economia: per “oliare” gli ingranaggi e rendere il sistema più fluido, nei paesi con un sistema finanziario avanzato sono stati introdotti meccanismi ad hoc. Tra questi, l’anticipo fatture.

La realtà quotidiana con cui con cui molti amministratori delegati e CFO si trovano a confrontarsi è quella di termini di pagamento che slittano fino a diventare un problema serio per le finanze aziendali. Dalle difficoltà industriali alla mancanza di flusso di cassa e passando per politiche deliberatamente scorrette da parte del cliente o del debitore, non vi è certezza che gli incassi giungano puntuali: in alcuni casi, è necessaria una costante azione di sollecitazioni, trattative, rinvii che costano tempo, risorse e preoccupazioni.

L’epidemia di coronavirus ha inasprito problemi già noti, e sono diversi gli appelli a pagare nei termini, per chi può farlo, apparsi sui quotidiani da parte delle associazioni di categoria per non penalizzare ulteriormente il sistema.

Questa problematica non riguarda solo le aziende private, infatti la pubblica amministrazione non è da meno. L’Italia si colloca tra i primi paesi europei per debito pubblico commerciale, ma anche tra quelli in cui i ritardi nei pagamenti sono più significativi. Burocrazia e vincoli di spesa pesano enormemente: il risultato è che i debiti della PA accomunano molte imprese, dalle multinazionali alle PMI.

 

Che cos’è l’anticipo fatture?

L’anticipo fatture è una procedura tramite cui una banca anticipa liquidità a un’impresa a fronte della presentazione di una o più fatture emesse verso clienti terzi. L’istituto di credito rientrerà del prestito al momento del pagamento della fattura, che sarà maggiorato, però, di un certo tasso di interesse concordato.

In questo modo, con l’anticipo fatture, entrambi i soggetti ottengono un vantaggio: l’azienda, da una parte, incassa immediatamente la liquidità che le è necessaria a proseguire la propria attività imprenditoriale (ad esempio, a pagare gli stipendi oppure onorare i mutui). La banca, invece, guadagna con il tasso di interesse.

L’anticipo fatture può essere applicato per ogni fattura pagabile in modo diretto. È necessaria, però, l’approvazione della banca, che valuta caso per caso se assumersi o meno il rischio creditizio. Se le fatture sono emesse verso cattivi pagatori, è probabile che la risposta sia un rifiuto. In caso di semaforo verde, invece, si può procedere.

 

Anticipo fatture, come funziona in pratica

All’interno della procedura di anticipo fatture, la banca solitamente anticipa tra l’80% e il 90% dell’importo facciale della fattura (IVA compresa). Il contratto di anticipo fatture prevede che il richiedente corrisponda alla banca un pagamento per il servizio erogato. Ciò avviene sotto forma di interessi, il cui importo dipende dalla valutazione che la banca effettua sull’impresa cedente e sulla qualità dei crediti.  

La liquidazione degli interessi ha una cadenza trimestrale o mensile, stabilita dal contratto. Una volta che l’impresa incassa il credito dal debitore, è tenuta a rimborsare l’intera quota messa a disposizione dalla banca entro la scadenza della fattura. Inoltre, l’impresa può chiedere l’anticipo di tutte le fatture emesse, non incassate e non scadute: la banca, tuttavia, può rifiutare l’attivazione della procedura nel caso in cui debitori siano notoriamente insolventi. 

 

Anticipo fatture: cessione del credito e mandato all’incasso

Ma come sfruttare l’anticipo fatture? È necessario, innanzitutto, essere intestatari di un conto corrente presso l’istituto prescelto. Esistono, quindi, due modalità. La prima è la cessione del credito, la seconda è il mandato all’incasso. Vediamole.

In caso di cessione del credito, la banca si occuperà per intero del processo di riscossione dello stesso. Con il mandato all’incasso, invece, l’istituto ottiene semplicemente l’autorizzazione a trattenere l’importo della fattura una volta che è stato accreditato sul conto dell’azienda, con una maggiorazione legata agli interessi maturati nel periodo di tempo intercorso.

Anticipo fatture: la rivoluzione fintech è arrivata anche qui

Oltre ai canali bancari tradizionali esistono molte interessanti possibilità. La crisi del credito del 2008, la ricerca di fonti di finanziamento alternative e la diffusione della contabilità digitale hanno di fatto facilitato la diffusione di servizi di vendita fatture online.

Oggi il mercato offre un’ampia scelta di prodotti: vale la pena di non sottovalutare le opportunità di attori innovativi che fanno della rapidità e della semplificazione procedurale la propria forza.

Interfacce semplici e intuitive unite a un servizio che pone il cliente al centro sono il cuore delle novità, che puntano a non fare rimpiangere i canali tradizionali. Soprattutto dal punto di vista dell’assistenza, che è, ovviamente, centrale per fornire una risposta di qualità e generare fiducia. I servizi digitali, inoltre, in molti casi possono integrare nativamente un ampio ventaglio di funzioni di monitoraggio utili al CFO per tenere sotto controllo i parametri fondamentali del business e generare reportistica.

In che modo la vendita di fatture può aiutare la tua azienda? 

Ma vediamo perché la vendita di fatture può essere la scelta giusta per la tua azienda. Preliminarmente, non vincola l’attività industriale a lunghi termini di incasso, e consente di ottenere subito la liquidità necessaria a sostenere il flusso di cassa. A volte, come ricordato sopra, i ritardi sono causati da difficoltà finanziarie delle imprese clienti: ma non è l’unica possibilità. Ci sono situazioni in cui è lo scarso potere contrattuale a favorire l’accettazione di termini di pagamento estremamente lunghi e, alla lunga, insostenibili. È il caso delle piccole aziende o dei terzisti che si trovano a trattare con grandi gruppi, in grado di dettare le condizioni in virtù della sproporzione di forze in campo.

In secondo luogo, una gestione più ordinata e meno soggetta a imprevisti contribuisce a creare un clima aziendale più disteso, che si rivela più produttivo a tutti i livelli. La mission di ogni impresa (tranne, ovviamente, di quelle che operano nel settore del credito) è la produzione: la gestione amministrativa è una complicazione necessaria, ma da semplificare il più possibile.

Ma c’è un’altra ragione per cui la vendita di fatture può essere una soluzione, ed è quella di diversificare le fonti di finanziamento. I CFO sanno che è importante non affidarsi a un singolo canale: più possibilità significa più scelta per contrastare ogni potenziale minaccia di crisi. Fattore importante è la minore rilevanza dello standing dell’azienda cedente rispetto alla bontà del credito e del debitore. Il sistema finanziario tradizionale infatti valuta e affida il cedente spesso indipendentemente dalla qualità dei suoi crediti e dei suoi clienti.



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